Nato l’undici aprile del 1979, ho trascorso parte della mia infanzia nella cornice agreste di un’antica cascina.
Ancora oggi ricordo nitidamente l’orto ove talvolta coglievo i pomodori non ancora maturi suscitando le ire del papà; distintamente sento il sibilo dei carichi di legna nella loro folle corsa a valle; percepisco l’inconfondibile profumo della terra molle di pioggia, dell’erba appena tagliata e del fieno secco; rivivo le passeggiate nei boschi in compagnia dei loro schivi abitanti e del nonno; odo l’indecifrabile vocio degli animali nell’aia, i dolci sussurri dell’amato torrente e il crepitar indispettito dei ciocchi nel camino.
La bellezza e l’armonia della natura, la sua mitezza capace di divenir possente furia, la continua alternanza di stagioni tanto diverse eppur indispensabili l’una all’altra, hanno lasciato ricordi indelebili nella mia memoria. In ogni cosa che scrivo v’è tutto questo, in un modo o nell’altro.